Tè, cervello e ricordi

Da autorevoli studi di università californiane che hanno coinvolto un campione di più di quattromila cavie, l’assunzione giornaliera di tè nero o verde riduce del 21% il rischio di ictus al cervello.


 


teiera,ictus,demenza,cervello,scemenza,cura cervello,alzheimer,cura demenza,demenza senile La bevanda interessata è solamente il tè in tutte le sue varianti, mentre non si può dire altrettanto per le tisane o derivati.

Uno studio correlato ha stabilito in circa tre tazze al giorno il consumo medio e sufficiente per garantirsi una protezione da questa patologia anche se non si conoscono le origini della proprietà immunizzante della bevanda.


E’ invece merito di una sostanza chiamata propanololo la possibilità di impedire il trasferimento dei ricordi (spiacevoli) dalla memoria a breve termine hard disk,curarsi medicine,medicina alternativa,computer,monitor,hard disk giga,memoria,ricordo,memoria a breve termine,memoria a lungo termine,ricordarea quella a lungo termine.

Questa sostanza, contenuta oggigiorno in un farmaco utilizzato per  l’ipertensione, aiuterebbe quindi a cancellare i ricordi spiacevoli dalla nostra mente semplicemente impedendo che questi si fissino nel nostro “hard disk” cerebrale.

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