la longevità passa dai . . . topi !
E' una scoperta tutta italiana effettuata da un gruppo di ricercatori dell'università di Bergamo : il Dna dei "topi matusalemme" (guarda un po' il nome . . . ) presenta un ricettore che è presente anche nelle cellule umane e sul quale si interviene già in modo farmacologico con le medicine diffuse oggigiorno per la cura dell'ipertensione.
Secondo gli scienzati quindi, non servirebbe modificare il Dna umano per allungare la vita, ma basterebbe agire sul recettore recentemente scoperto con farmaci adeguati per migliorare la qualità di vita ed innalzare la longevità sino a 100 anni o più.
L'ipotesi è affascinante, soprattutto perchè non tocca o modifica nulla del nostro organismo con buona pace degli etici e dei sociologi, limitandosi quindi a "curare" la longevità con farmaci appropriati come qualunque altra patologia . . . vedremo !